martedì 25 settembre 2012

dalla Gazzetta di Benevento del 22 settembre 2012

Benevento, 22-09-2012 20:39
E' andato in scena il musical "La Bella e la Bestia" organizzato dall'Associazione
Famiglie Adottive "La Casa di Giuseppe" Protagoniste persone di ogni età,
componenti di famiglie adottive e non, insieme per condividere un momento di serenità e,
 soprattutto, per diffondere la cultura dell'adozione
di Claudio De Minico

"La Bella e la Bestia" è il musical andato in scena presso la Sala "Sacro Cuore" della parrocchia dei Padri Cappuccini. La spettacolo, organizzato dall'Associazione Famiglie Adottive "La Casa di Giuseppe", per  la regia Gianluca Simaldone, assistito da Natascia Fetto, ha avuto quali protagoniste persone di ogni età, componenti di famiglie adottive e non, insieme per condividere un momento di serenità e, soprattutto, per "diffondere la cultura dell'adozione", così come, ad inizio evento, ha ricordato Pino De Cicco, presidente del sodalizio nato lo scorso 13 maggio.
Ad anticipare gli attori in scena è stata la riproduzione della poesia "Il meglio di te", scritta da Madre Teresa di Calcutta.
L'Associazione offre alle coppie in attesa di adottare, come si legge sulla sua brochure informativa, uno spazio familiare ed amicale, con l'apporto di esperienze di famiglie adottive, ad integrazione dell'offerta formativa attuata dalle istituzioni (Centri Adozioni, Servizi Sociali dei Comuni e Enti Autorizzati per l'adozione internazionale) per stimolare la riflessione su di sé e sulla scelta adottiva; promuove lo sviluppo di una rete di contatti e rapporti di amicizia tra i soci offrendo opportunità di confronto e scambio di esperienze funzionali al sostegno reciproco sia nel periodo di attesa che durante la crescita della famiglia; realizza momenti di socializzazione per consentire alle famiglie di conoscersi e, soprattutto, offrire ai figli occasioni di condivisione e sostegno reciproco con altri che vivono la stessa esperienza.
E' stato istituito, ha sottolineato Pino De Cicco, nel suo breve intervento introduttivo, un Osservatorio sul razzismo, con il fine ultimo di operare sul territorio locale.
Dimostrando impegno ed abilità, nonché entusiasmo e passione, hanno animato la scena: Belle, Carlotta Boccaccino; La Bestia, Francesco Giordano; Gaston, Antonio Viola; Maurice, Graziella Salerno; Le Tont, Sergio Fattore; Lumiere, Mariarosaria Preziosi; Din Don, Maria Campese; Babette, Raffaella Preziosi; Comodino, Virginia Ricciardi; Teiera, Rosaria Tremigliozzi; Tazzina, Simone Viola; La Rosa, Carla Romano; Il Cuoco, Roberto De Toma; Popolani, Gaetano Casciello; Maria, Bruna Casciello; Anuva Fattore, Giovanna Serino; Raffaele Viola, Mechal Polisena; Wellington Polcino, Antonio Zullo.

domenica 3 giugno 2012

UNA GIORNATA CON IL RUGBY

Il 2 giugno l’Associazione Famiglie Adottive di Benevento “La Casa di Giuseppe” è stata ospite del IV Torneo di Rugby under 16 Memorial Filomena Ricci, organizzato dalla società sportiva IV Circolo presso il Campo Comunale in via Francesco Compagna. La giornata è stata l’occasione per poter vivere lo sport e condividere emozioni con i giovanissimi rugbisti, non solo beneventani.
Il torneo si è concluso con la premiazione delle squadre. Dopo un minuto di raccoglimento in ricordo della prof.ssa Filomena Ricci e dei terremotati dell’Emilia Romagna, ha preso la parola il Presidente del IV Circolo Benevento, Lorenzo De Vanna, che ha ringraziato l’organizzazione per l’impegno profuso e ha voluto esprimere un riconoscimento nei confronti della Misericordia, premiata da Stefania Camera, e il gruppo arbitri, premiati da Mariarosaria Ricci.
È poi intervenuto il Presidente dell’Associazione Famiglie Adottive, Pino De Cicco, che ha offerto una targa a De Vanna per la sensibilità e la disponibilità dimostrata.
Il momento più atteso è stata sicuramente la premiazione delle squadre: al 5° posto il Frascati, al 4° la Partenope, premiata dal delegato provinciale Rugby Raffaele Signoriello, al 3° il Rugby Benevento, premiato dall’Assessore allo Sport della Provincia di Benevento Giuseppe Lamparelli, al 2° la Selezione Comitato Campano, premiata dal Presidente Provinciale del CONI Mario Collarile, al 1° il IV Circolo Benevento, premiato da Don Vincenzo Ricci. Quest’ultimo ha salutato tutti con affetto invitando i giovani a continuare a fare sport perché importante per crescere lontani dai pericoli che attanagliano il mondo.
Appuntamento, quindi, all’anno prossimo.

giovedì 31 maggio 2012

Il 2 giugno La Casa di Giuseppe sarà presente al Torneo di Rugby che si terrà presso il Campo IV Circolo di Benevento (dopo la stazione centrale) dalle ore 10 alle 17 potrete trovarci presso il gazebo dell'Associazione per vederci e fare quattro chiacchiere.
Inoltre il 3 giugno si celebrerà una messa presso la Chiesa San Giuseppe Artigiano Contrada Piano Cappelle alle ore 19. Vi aspettiamo

giovedì 24 maggio 2012

Diritti. Figlio con disabilità non è ostacolo all'adozione

da VITA.it > News > Famiglia > Adozioni Internazionali
09 maggio 2012
Accolto il ricorso contro il tribunale dei minorenni di Milano. Il commento di Ledha

Annullato dalla Corte d'Appello di Milano il provvedimento del Tribunale dei minorenni di Milano, che aveva negato a una coppia l'idoneità all'adozione internazionale perché genitori di un bambino con disabilità. Il Tribunale dei minorenni, nel dicembre scorso, aveva ritenuto che la presenza di un bambino con disabilità sarebbe stata un peso che non avrebbe consentito ai genitori di sostenere le possibili difficoltà connesse all'entrata nel nucleo familiare di un nuovo figlio.

I giudici di secondo grado hanno invece riconosciuto come la condizione di disabilità del figlio naturale abbia al contrario rappresentato una risorsa per i due genitori in quanto già «preparati alla diversità» e quindi pronti ad affrontare le possibili difficoltà legate alla adozione. La Corte di Appello ha pertanto accolto il reclamo della coppia in cui si contestava come «il giudizio di non-idoneità non tenesse conto dell'evoluzione culturale nell'approccio alla disabilità e fosse frutto di pregiudizi».

Fulvio Santagostini, presidente di Ledha ha definito quella ottenuta in tribunale «una vittoria importante per quanto riguarda i diritti delle persone con disabilità. Il riconoscimento del diritto ad avere un figlio anche quando all'interno del nucleo familiare c'è una persona con disabilità è un passo in avanti significativo. La presenza di un bambino con disabilità deve essere considerato un valore positivo e non un impedimento».

La coppia, che vive in provincia di Varese, era stata valutata positivamente dai servizi sociali e dalla Asl del territorio. Per i quali la presenza di un figlio affetto dalla Sindrome di Dravet (una rara forma di epilessia), non rappresentava un "fattore ostativo"; alla possibile adozione di un bambino straniero.
Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità), assistita dall'avvocato costituzionalista Marilisa D'Amico ha supportato, insieme ad "Elo - Epilessia Lombardia", l'azione legale presentata dalla coppia costituendosi in giudizio con un atto di intervento in cui si evidenzia come il provvedimento del Tribunale dei minorenni di Milano sia fondato «su un approccio alla disabilità ormai superato e contrastante con i nuovi principi giuridici introdotti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con Legge 18/2009». Una lettura che è poi stata accolta e fatta propria dai giudici di secondo grado.

«Nel nostro intervento abbiamo sostenuto come la condizione di disabilità oggi non dipenda solo dalle menomazioni e dalle condizioni di salute di una persona ma anche e soprattutto da un atteggiamento sociale ed ambientale che non accetta la diversità», commenta Gaetano De Luca, avvocato del Servizio legale di Ledha. «Si tratta del nuovo approccio - cosiddetto modello biopsicosociale - introdotto nel nostro ordinamento giuridico dalla Convenzione Onu e che la Corte di Appello di Milano ha espressamente utilizzato nell'accogliere il reclamo della coppia di genitori», conferma l'avvocato Marilisa D'Amico.

martedì 22 maggio 2012

da: Il vaglio.it

Benevento chi adotta si mette assieme, ma c’è il razzismo con cui fare i conti

L’allarme di De Cicco che ha adottato tre bambini in Brasile, Cambogia e Sud Etiopia. Attività e scopi della ‘Casa di Giuseppe’

Grazia Palmieri- Pubblicato il 22 maggio 2012
Se diventare genitori è già di per sé un passo importante nella vita di ognuno, esserlo attraverso l’adozione è un percorso più complesso. A differenza della nascita naturale che è in genere caratterizzata da legami di continuità nel tempo e nello spazio, in quella adottiva si realizza, infatti, un incontro tra persone con storie e vissuti diversi, emozioni dolorose e bisogni profondi.
Un gruppo di famiglie adottive della provincia di Benevento ha deciso di mettersi insieme e creare un’associazione per discutere, confrontarsi. E’ nata così “La Casa di Giuseppe”, il primo sodalizio nel Sannio così composto, da un’idea di Pino De Cicco che ne è il presidente. Il Vaglio.it lo ha intervistato per comprendere le finalità dell’associazione. Ne è venuto fuori un racconto denso di contenuti, vista l’esperienza personale e diretta di De Cicco che ha 5 figli di cui tre adottati.
Sostanzialmente sono stati accolti bene in città, nonostante, cosa gravissima, ci siano ancora episodi di razzismo tra le nuove generazioni. Un grido d’allarme, seppur tra le righe, che De Cicco ha voluto lanciare spiegandoci la sua volontà di creare un osservatorio per tentare di mettere in atto una formazione-informazione su un fenomeno difficile da debellare.
Bruna Caroline è originaria del Brasile e sta per diventare maggiorenne, Andrea Channa proviene dalla Cambogia e ha 10 anni, Marta Tsehaynesh ha 7 anni ed è stata adottata nel Sud dell’Etiopia. Con Mariaelena e Cosimo compongono la grande famiglia di De Cicco che ne ha parlato con entusiasmo e soddisfazione.
La sua ‘avventura’ adottiva ha avuto inizio nel 1994 e, al momento, si è fermata al 2010. “Si tratta di un mondo magico – ci ha più volte ripetuto – è una volta entrati è difficilissimo uscirne”.
“Fino a molti anni fa – ha detto De Cicco – il genitore non spiegava nemmeno al figlio di essere stato adottato. E’ meglio invece che gli si dica che è nato in modo speciale, dal cuore. Quando siamo partiti per il Brasile Mariaelena e Cosimo avevano 9 e 6 anni. Ovviamente li abbiamo coinvolti dall’inizio nella nostra scelta perché senza il loro ‘consenso’ non avremmo adottato”.
Una decisione presa pur avendo e potendo continuare ad avere figli naturali, sicuramente non tanto frequente. Il 97% delle coppie che intraprende tale strada, infatti, ha problemi nel concepire un bambino. Il presidente dell’associazione ha però tenuto a precisare come, anche in tali situazioni, non si tratti di un ripiego o di un figlio di serie B, ma di un’occasione diversa offerta dalla vita.
Cosa ha spinto Pino e sua moglie Annamaria? La loro è un’idea nata già durante il periodo del fidanzamento, messa inizialmente da parte dopo il matrimonio, poi ripresa.
“Avendo già due bambini – ha spiegato De Cicco – ci siamo resi conto di quanto fosse importante per loro avere i genitori e abbiamo quindi deciso di dare una famiglia a chi non aveva nulla. Io e mia moglie siamo soliti dire che la cicogna di casa è stata un po’ distratta e ha messo i nostri figli nel mondo. E’ toccato a noi cercarli”.
“Viaggiando ci siamo resi conto inoltre – ha aggiunto il presidente – che in Italia il bambino abbandonato, nonostante sia un dramma, può avere un minimo di rete legata alla Casa Famiglia che lo accoglie. In alcuni Paesi invece non c’è nulla”. Ci ha quindi raccontato un episodio raccapricciante accaduto a un bambino di 8 anni in Etiopia che, per fame, aveva rubato una patata in un campo. Il contadino l’ha visto e si è fatto giustizia da solo, cospargendogli la mano di alcol e dandole fuoco. “Dovendo aprire la famiglia – ha asserito De Cicco – per accogliere un figlio, l’adozione internazionale è stata una motivazione in più. Abbiamo poi voluto dare spazio a chi, per diversi motivi, non poteva recarsi all’estero anche se l’adozione nazionale pare essere più difficile poiché i bambini non sono molti e sono concentrati soprattutto nel meridione dell’Italia”.
A farla da padrona, però, continua a essere la burocrazia, con lunghissimi tempi d’attesa (anche di oltre 4 anni) che, se da un lato aiutano a maturare l’idea della scelta compiuta, dall’altro diventano una sofferenza per la coppia e anche per i bambini.
Per l’adozione internazionale ci si può rivolgere a circa 70 Enti, in Italia che hanno metodi diversi e incrociano Paesi con leggi differenti. Basti pensare che, con una recente modifica di legge, in Cambogia non è più possibile adottare se si hanno già due figli e in ogni caso se il bambino ha superato gli 8 anni. Per l’Ucraina, quando i futuri genitori sono chiamati, conosceranno il nome e l’età del piccolo solo dopo essersi recati lì, dove avviene l’‘abbinamento’.
L’adozione si conclude con la ratifica della sentenza all’estero da parte del Tribunale italiano.
Nota dolente è quella del ‘post adozione’ in cui “spesso le coppie si trovano da sole. Al rientro hanno bisogno di confrontarsi con altre persone per comprendere come risolvere i problemi che sorgeranno. C’è bisogno di creare una rete. L’associazione vuole offrire anche questo, prevendendo di organizzare incontri con esperti”.
Purtroppo, come detto, quando i bambini provengono da altri Paesi, ancora oggi, bisogna fare i conti con il razzismo. “Uno dei progetti della Casa di Giuseppe – ha asserito De Cicco – è istituire un osservatorio con l’obiettivo di monitorare il territorio facendo comprendere, anche attraverso dati scientifici, che il razzismo non ha motivo d’esistere. Un po’ più difficile, ma vorremmo anche dialogare con gli adulti sull’argomento”.
Ma perché il nome ‘La Casa di Giuseppe’? “E’ un invito – ha detto Pino – alla riflessione sulla figura del padre adottivo di Gesù e alla dinamiche spirituali inerenti la famiglia di Nazareth”.
Non sempre, sfortunatamente, le adozioni vanno a buon fine. Esistono anche i ‘fallimenti’, che rappresentano 1-2% dei casi. L’associazione per evitarli ha tra le sue svariate attività l’organizzazione di incontri di accompagnamento e sostegno per coppie che si avvicinano all’adozione, talvolta con il contributo di professionisti esterni esperti nelle tematiche relative all’infanzia in difficoltà, incontri di mutuo-aiuto per genitori adottivi sia condotti da professionisti esterni (psicologo e assistente sociale) che gestiti autonomamente dai partecipanti, percorsi di gruppo sia per i bambini (con attività ludiche e psicomotorie), sia per ragazzi adolescenti e pre-adolescenti e giovani adulti adottivi.

giovedì 17 maggio 2012

Chi siamo e cosa vogliamo realizzare

Il gruppo famiglie adottive La Casa di Giuseppe nasce da un’idea di Pino De Cicco come frutto dell’esperienza di numerose famiglie adottive residenti nella provincia di Benevento che si sono incontrate per confrontarsi, condividere e affrontare insieme il loro percorso nel mondo dell’adozione. La crescita personale e familiare è stata talmente positiva da far desiderare alle famiglie non solo di continuare il percorso di riflessione e condivisione, ma anche di creare una rete di contatti sia tra famiglie adottive che tra le coppie che intendono adottare e desiderano avvicinarsi consapevolmente ad una scelta di vita così importante. Infatti, diventare genitori è di per sé un passo importante nella vita di ognuno, diventarlo attraverso l’adozione è un percorso più complesso; perché a differenza della nascita naturale che è in genere caratterizzata da legami di continuità nel tempo e nello spazio, nella nascita adottiva si realizza un incontro tra persone con storie e vissuti diversi, emozioni dolorose e bisogni profondi. Una riflessione attenta sulle motivazioni della propria scelta è, pertanto, fondamentale e, sicuramente tutelante nei confronti dei soggetti coinvolti, per il bambino soprattutto, ma anche per la coppia stessa, perché l’acquisizione di consapevolezza di sé e competenze genitoriali da parte degli adulti facilita indubbiamente lo sviluppo positivo delle relazioni familiari. L’Associazione vuole realizzare progetti specifici che comprendono percorsi di mutuo-aiuto a sostegno e accompagnamento delle coppie e delle famiglie per una genitorialità consapevole, attività di sensibilizzazione pubblica con la promozione di convegni, serate tematiche, testimonianze presso le istituzioni nonché interventi di informazione e sensibilizzazione nelle scuole. Il nome scelto l’associazione, “La Casa di Giuseppe”, è un invito alla riflessione sulla figura del padre adottivo di Gesù e alla dinamiche spirituali inerenti la famiglia di Nazareth. L’Associazione è iscritta nel Registro Regionale delle Associazioni senza scopo di lucro e nel Registro Regionale delle Associazioni di Solidarietà Familiare. L’Associazione Onlus è apolitica, non ha fini di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale.

PRINCIPALI ATTIVITA' 
• Offrire alle coppie in attesa di adottare uno spazio familiare ed amicale, con l'apporto di esperienze di famiglie adottive, ad integrazione dell’offerta formativa attuata dalle istituzioni (Centri Adozioni, Servizi Sociali dei Comuni e Enti Autorizzati per l'adozione internazionale) per stimolare la riflessione su di sé e sulla scelta adottiva e facilitare l’apertura e la disponibilità verso il bambino che deve arrivare.
• Promuovere lo sviluppo di una rete di contatti e rapporti di amicizia tra i soci offrendo opportunità di confronto e scambio di esperienze funzionali al sostegno reciproco sia nel periodo di attesa che durante la crescita della famiglia.
• Realizzare momenti di socializzazione per consentire alle famiglie di conoscersi e, soprattutto, offrire ai figli occasioni di condivisione e sostegno reciproco con altri che vivono la stessa esperienza.
• Promuovere la condivisione dell’esperienza dell’Associazione come soggetto di solidarietà familiare con altre Associazioni e gruppi familiari che abbiano scopi statutari analoghi.
• Promuovere la cultura dell’adozione e dell’accettazione e valorizzazione della diversità come elemento di arricchimento presso la propria sede.
•Vivere la spiritualità dell’adozione attraverso momenti di riflessione e confronto.
•Istituire un Osservatorio sul razzismo che sia in grado di monitorare il territorio ed offrire occasioni di formazione culturale a diversi livelli.
SERVIZI
• Sportello informativo gratuito  (su appuntamento)
• Biblioteca riservata ai soci
• Raccolta di documentazione e materiale informativo
• Incontri  di  accompagnamento e sostegno per coppie che si avvicinano all’adozione o sono in attesa di adottare, talvolta con il contributo di professionisti esterni esperti nelle tematiche relative all'infanzia in difficoltà
• Incontri di mutuo-aiuto per genitori adottivi sia condotti da professionisti esterni (psicologo e assistente sociale) che gestiti autonomamente dai partecipanti
• Percorsi di gruppo sia per i bambini (con attività ludiche e psicomotorie), sia per ragazzi adolescenti e pre-adolescenti e giovani adulti adottivi
• Serate tematiche con l'apporto di esperienze da parte dei soci e con  la conduzione di professionisti esperti
• Convegni pubblici per la diffusione della cultura dell’adozione e dell’accoglienza dell’infanzia in difficoltà
•Organizzazione di momenti conviviali tra le famiglie
• Consulenze individuali con il supporto di professionisti su richiesta.

mercoledì 16 maggio 2012


IL NOSTRO DEPLIANT



LIBRI CHE PARLANO DI ADOZIONE
1)       A.Genni Milotti, Abbiamo adottato un bambino, Franco Angeli - Le comete                      
2)       M. Scarpati, Adottare un figlio, Mondadori                                             
3)       Tomizzo- Micucci, Adozione perché e come, Utet libreria                                            
4)       A.Dell ‘Antonio, Bambini di colore in affido e in adoz.ione, Cortina  editore                                          
5)       M. La Rosa, Ci siamo adottati, ed. Magi                                                      
6)       J. Galli- F. Viero, I percorsi delle adozioni, Armando editore                                     
7)       J.M. Del Bo-M.Meazza, I percorsi delle adozioni, Il Sole 24 ore                                          
8)       A.Oliviero Ferrarsi, Il cammino dell’ adozione, Rizzoli                                                     
9)       Autori vari, L’adozione internazionale-161 domande-160 risposte, Ancora editrice          
10)   Genni Miliotti-Ghigliano, Mamma di pancia, mamma di cuore, Scienza editoriale                          
11)   A.Guerrieri-M.Odorisio, Oggi a scuola è arrivato un nuovo amico, Armando editore                     
12)   Fabrocini-Niro-Pavesi, Primi passi nell’adozione, Erickson editore                                       
13)   L. Paradiso, Raccontarsi l’adozione, Armando editore                                      
14)   A.Mazzon,autori vari, Se volete adottare, aprite tutti i cuori..., Progetto cultura 2003               
15)   Di Rienzo-Saccoccio-Tonizzo-Viarengo, Storie di figli adottivi, Utet libreria                                
16)   M.F. Netto, Ti racconto l’adozione, Utet libreria                                              
17)   Lucchini Balbo, Un abbraccio, un’emozione, ecco l’adozione, Laura Lucchini Balbo                
18)   Davini-Guerrieri-Ianigro, Verso l’ adozione,  Mammeonline                      
19)   S.Cavalli-M.C.Aglietti, Desiderare un figlio, adottare un bambino, Armando editore                 
20)   J.P. Pierrot, I genitori non si scelgono, Città aperta                                                
21)   A. D’andrea, I tempi dell’ attesa, Franco Angeli                                           
22)   Farri Monaco-Peila Castellani, Il figlio del desiderio, ed.. Bollati-Boringhieri                                   
23)   L. Polli, Maestra sai...sono nato adottato, Mammeonline                        
24)   F. Selini, Il padre sospeso “storia adozione raccontata da un papà “, Mammeonline
25)   L.Griva-S.Stanga, Il regalo più bello del mondo, Ideeali                                                        
26)   M.Cavallo, Per una famiglia adottiva, Ministero Pari Opportunità                          
27)   N. Fabre, Questi bambini che ci provocano, Ed.scientifiche Magi                                  
28)   Pavone-Alloero-Rosati, Siamo tutti figli adottivi, Rosenberg & Selier                                   
29)   Rose Lewis, Una Mamma di cuore,  Arnoldo Mondadori                                   
30)   Autori vari, Mille e mille modi di amare, ed.. c.s. Mammeonline

martedì 15 maggio 2012


ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ADOTTIVE DI BENEVENTO
“La Casa di Giuseppe”
per la cultura dell’adozione

È nata a Benevento l’Associazione famiglie adottive “La Casa di Giuseppe”.  L’iniziativa è il  frutto dell’esperienza di numerose famiglie adottive residenti nella provincia di Benevento che si sono incontrate per confrontarsi, condividere e affrontare insieme il loro percorso nel mondo dell’adozione. La crescita personale e familiare è stata talmente positiva da far desiderare alle famiglie, non solo di continuare il percorso di riflessione e condivisione, ma anche di creare una rete di contatti sia tra famiglie adottive che tra le coppie che intendono adottare e desiderano avvicinarsi consapevolmente ad una scelta di vita così importante.
La Casa di Giuseppe, intende promuovere la nascita di una rete di famiglie adottive, con lo scopo di aiutare e sostenere le coppie nel compito di diventare genitori, cercando di snellire il percorso burocratico attraverso la sensibilizzazione delle istituzioni preposte e creando una intensa collaborazione con le case famiglia esistenti sul territorio.
L’Associazione vuole realizzare progetti specifici che comprendono percorsi di mutuo-aiuto a sostegno e accompagnamento delle coppie e delle famiglie per una genitorialità consapevole, attività di sensibilizzazione pubblica con la promozione di convegni, serate tematiche, testimonianze presso le istituzioni nonché interventi di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, collaborando con le istituzioni locali.
Chi fa la scelta dell’adozione, spesso sente la necessità di condividere con altre coppie, alcuni aspetti di questa meravigliosa e difficile esperienza, con lo scopo di avviare uno scambio di informazioni e attuare un percorso comune di formazione, crescita e sostegno reciproco.

Per info: sito: http://www.casadigiuseppe.blogspot.com/; e-mail: lacasadigiuseppe2012@libero.it cell. 347774627, 3487033650, 3473396869.

domenica 6 maggio 2012

GRANDE FESTA NELLA CASA DI GIUSEPPE

DOMENICA    13   MAGGIO   ALLE ORE   17.30  nelle strutture  adiacenti la chiesa di " S. Giuseppe artigiano "  -  Piano Cappelle-Benevento, ci sarà l'incontro con le famiglie adottive che intendono conoscere le attività dell'associazione ed eventualmente partecipare attivamente ai lavori " nella CASA ".

Alle ore   17.30  :  accoglienza delle famiglie

a seguire  : Presentazione dell'Associazione  con eventuali interventi dei partecipanti ,

               " Merendata " insieme ai figli

durante l' nicontro dei genitori è prevista l' animazione per i bambini.

TUTTE LE FAMIGLIE ADOTTIVE DI BENEVENTO E PROVINCIA SONO INVITATE A PARTECIPARE  !

VI ASPETTIAMO CON GIOIA !